sabato 11 febbraio 2012

Le nove intelligenze multiple di Howard Gardner

Le nove intelligenze multiple di Howard Gardner


Howard Gardner
 
Howard Gardner, psicologo americano nato nel 1943, è considerato il principale rappresentante della teoria delle intelligenze multiple. Entrò all'Università di Harvard nel 1961, conseguendo il dottorato, specializzandosi successivamente in psicologia dell'età evolutiva e in neuropsicologia.

Nel 1986 ha cominciato ad insegnare alla Facoltà di Scienze a Harvard, collaborando contemporaneamente al Progetto Zero, un gruppo di ricerca sulla formazione della conoscenza, che riconosce grande importanza alle arti.

Nel corso degli anni, Gardner, oltre ad elaborare la teoria delle intelligenze multiple, si è occupato dello sviluppo delle capacità artistiche nei bambini e dell'ideazione di strumenti per migliorare l'apprendimento e la creatività attraverso forme di insegnamento e di valutazione maggiormente personalizzati.

Gardner ha ricevuto molti riconoscimenti, tra i quali alcune lauree ad honorem, tra cui quella dell'Università di Tel Aviv. Nel 1990, per le sue ricerche, è stato insignito del prestigioso premio Grawemayer dell'Università di Louisville.








Il fenomeno "intelligenza" può essere scomposto in una serie finita di abilità umane distinte, di distinte intelligenze: linguistica, musicale, logico-matematica, spaziale, corpo-reo-cinestetica, personale e interpersonale.
Caso per caso, Gardner esamina quali siano i componenti e lo sviluppo di ogni particolare forma di intelligenza,gli aspetti neurologici e quelli interculturali.
Negando il concetto unitario di intelligenza, Gardner mira tra l'altro a mettere in discussione l'assunto che l'intelligenza possa essere misurata mediante test verbali e a proporre una tecnica capace di applicazioni in campo educativo.
Il punto di partenza della concezione di Gardner è la convinzione che la teoria classica dell'intelligenza, basata sul presupposto che esista un fattore unitario, misurabile tramite il QI, sia errata.
Dopo aver effettuato indagini sull'intelligenza dei bambini e su adulti colpiti da ictus, egli giunse alla conclusione che gli esseri umani non sono dotati di un determinato grado di intelligenza generale, che si esprime in certe forme piuttosto che in altre, quanto piuttosto che esiste un numero variabile di facoltà relativamente indipendente tra loro, Gardner arriva a identificare almeno nove differenti tipologie di intelligenza:

1. Intelligenza linguistica: di chi si relazione bene con l’utilizzo delle parole sia scritte che verbali. Il punto principale sta nel trovare il modo adeguato di dire le cose che si desiderano trasmettere.

2. Interpersonale: di chi ha facilità ed abilità nel gestire le relazioni interpersonali. Chi la possiede comprende gli stati d’animo e i comportamenti delle persone.

3. Intrapersonale: chi è ben consapevole dei propri limiti e difetti. In genere preferisce lavorare in modo indipendente.

4. Corporale: tutti coloro che utilizzano prevalentemente il corpo e preferiscono incaricarsi delle attività extra-programmatiche.

5. Logico-matematica: coloro che sono abili nell’uso della logica matematica e che concepiscono tutto secondo il principio di causa-effetto.

6. Spaziale: chi percepisce rapidamente gli spazi e la loro trasformazione, sono particolarmente abili nel visualizzare progetti futuri.

7. Musicale: anche se non particolarmente utile a chi si dedica al business, con un po’ d’immaginazione può arrivare ad esserlo. Sono in genere persone che necessitano di sottofondo musicale per poter rendere al meglio.

8. Naturalista: sarebbe la capacità di percepire la relazione tra gruppi di oggetti e persone. Particolarmente abili nell’ambiente naturale, dove possono applicare le loro abilità nelle scienze biologiche o nella conservazione dell’ambiente.
9. Intelligenza esistenziale: che riguarderebbe la capacità di riflettere sulle questioni fondamentali concernenti l'esistenza e più in generale nell'attitudine al ragionamento astratto per categorie concettuali universali. 
Se riusciamo a capire che tipo di intelligenza abbiamo davanti, come genitori prima e come educatori poi, sarà anche più facile spiegare ai bambini i concetti che vogliamo insegnare. 
Già alla materna gli educatori si trovano di fronte a bambini con presunti “ritardi cognitivi” che vanno da difficoltà nell'attenzione e/o nella concentrazione, a difficoltà di linguaggio e di espressione. Il tradizionale metodo “io spiego e tu ascolti” deve assolutamente tramontare.

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